Sono contentissimo della liberazione di Silvia. Pagare il riscatto ai terroristi è una prassi consolidata da anni, che hanno utilizzato tutti, americani ed israeliani compresi. Lo shitstorming verso Silvia è stato disgustoso, coloro che lo hanno cavalcato inqualificabili. Mi lascia perplesso il fatto di considerare una “libera scelta” o “un fatto personale” la conversione di una giovane donna occidentale ad un Islam da fanatici come quello di Al Shabaab, una costola di Al Quaeda. Stiamo parlando di Sharia che si fa stato, con lapidazioni di adultere, decapitazioni, spose bambine e tutto il repertorio che ben conosciamo. La “conversione” di Silvia (peraltro non basta leggere il Corano per convertirsi all’Islam) non può essere considerata solo un fatto personale, data la portata simbolica e politica di una atto e di una vicenda del genere. Sulla “libera scelta” di Silvia, se è stata tale provo commiserazione, non riuscendo neanche ad immaginare le vessazioni fisiche e psicologiche che ha dovuto subire. In cuor mio le auguro, oltre ogni bene, di ripensarci e di riprendersi a casa ed al sicuro, con la sua famiglia ed i suoi affetti. Alla politica ed alla stampa, più sobrietà, più conoscenza delle materie che si trattano. E meno cazzate