A me non interessa della privacy, siamo già ipertracciati e profilati sino all’ultimo pelo dell’alluce (per essere fini). Neanche mi tange più di tanto della proprietà dell’azienda sviluppatrice, perché non è che la Berlusconi family, i Benetton, Marzotto o Davide Serra siano più o meno lestofanti di Zuckerberg o di Besos. Stessa razza padrona. Potevano farla sviluppare al CNR o affini, lo hanno chiesto ai privati, sai che novità. Che ci guadagneranno indirettamente, altro che gratis, ma abbiamo già visto anche questo. Il mio spirito civico, poi, è altissimo: sono 30 anni che partecipo a manifestazioni a difesa della sanità pubblica, figuriamoci se mi faccio dare lezioni di bene comune da chi invece gli ultimi 30 anni li ha passati a fare shopping ed apericene. È che io, prima di scaricarla, vorrei sapere cosa succede per filo e per segno qualora entrassi in contatto con un positivo. A quali e quante strutture sanitarie, enti arriva la segnalazione? Arriva anche alle Forze dell’Ordine? Mi fanno un tampone? E se è positivo dove vado a finire? Rimango a casa ad aspettare come evolvono i sintomi? Mi mettono in isolamento? E se è negativo mi mettono in isolamento perché comunque potrei sviluppare il virus? E l’isolamento dove avviene? In famiglia? In una struttura apposita? Per quanto tempo? Ecco. Cominciate a rispondere a queste semplici domande. Con risposte certe ed altrettanto semplici. Altrimenti la App ve la potete ficcare dove non batte il sole, con rispetto parlando.