Oggi rianimo il mio blog, muto da molto tempo perchè ero alle prese con il mio nuovo libro (direte voi, giustamente, chissenefrega). Qui, dalla provincia dell’Impero, dal buco del culo del mondo occidentale, voglio fare concorrenza alle grandi firme della grande stampa. Mi lancio in modo temerario ed inconsulto nell’analisi politica post 4 marzo.
Lo scenario probabile. Abbiamo visto ieri che Renzi non si dimette, come farebbe qualsiasi leader politico del mondo civile dopo una sconfitta epocale come questa. Fa finta di farlo, perchè da una parte affiora il bambinone che perde la partita e allora si porta via il pallone; ma, soprattutto, perchè il ragazzo vuole gestire il partito nella fase di formazione del nuovo governo. Ha blindato i gruppi parlamentari PD in funzione dell’accordo con Berlusconi stipulato prima delle elezioni. Adesso, che comunque li controlla al 90%, è pronto per un nuovo accordo dietro le quinte che consenta di formare un governo di centro destra guidato da una figura-ponte (tipo Bobo Maroni o altri). Mattarella per ora non vuole dare l’incarico a Salvini, ancora troppo impresentabile agli occhi della Troika (ma pronto a sdraiarsi ai piedi della Troika domani mattina pur di diventare premier).
Al centro destra mancano 56 deputati e 26 senatori per ottenere la maggioranza, sul mercato parlamentare ci sono soggetti come Casini, Lorenzin e vuoi che non venga fuori una pattuglia di “responsabili”, “ce lo chiede Mattarella”, “ce lo chiede l’Europa” ecc? Non vogliamo neanche pensare ad ipotesi di valigette piene di contanti ed polizze sulla vita sussurrate nei corridoi, non è mai successo e conosciamo bene il livello di civismo e le altezze etiche che animano l’impegno politico di questi novelli parlamentari post moderni e post tutto. Non sarà un mercato delle vacche, ma uno scatto patriottico degno degli eroi del Risorgimento.
Sarà un governo di centro destra finto moderato, debolissimo con i forti (c’è da far pagare la web tax del 5% ad Amazon, la mia aliquota di sfigato a partita Iva è del 23%) e fortissimo con i deboli, con grande consenso popolare dell’esofago dell’Italia che “è tutta colpa dei negri e della Boldrini” e consenso clientelare di Confindustria, grande stampa ed affini. Un governo con appoggio, più o meno esplicito e palese, renziano, il cui livello di coinvolgimento lo decideranno gli eventi delle prossime settimane; le key words renziane saranno “responsabilità” e “No agli estremismi”. Salvini farà il Ministro degli interni e altri ministeri chiave andranno alla Lega. Tanto alla Troika importa solo di garantire gli equilibri finanziari e gli interessi delle multi nazionali, alla presidenza del Consiglio ci può essere anche Pippo Baudo (con tutto il rispetto per il grande presentatore) l’importante è che si faccia come dicono loro, vedi Grecia. Ultra liberismo, precarietà sociale, smantellamento finale servizi pubblici, tassazione a favore delle classi abbienti.
Una operazione del genere avrebbe anche il merito, agli occhi dell’establishment uscito scornato dalle urne nella sua rappresentanza politica tradizionalmente di riferimento, di normalizzare Salvini (che da solo non va da nessuna parte, nonostante grugnisca, sbavi, strabuzzi gli occhi e minacci i giornalisti esaltando le fake news); e, più che altro, di uccidere (politicamente) i Cinque Stelle, che se non vanno al governo a questo giro implodono, essendo il prodotto di un voto assolutamente volatile e di opinione, ma non di un radicamento nel territorio come quello della Lega.
Obiettivo parallelo delle finte dimissioni di Renzi è gestire la fase congressuale del PD, con delle belle primarie farsa in un partito che ormai ha completamente frantumato, spezzettandolo in lobby territoriali di fedelissimi e marginalizzando la minoranza di Orlando e Emiliano. Una operazione che troverà la stanca, inconcludente e garbata resistenza di Cuperlo, Franceschini ed affini.
Lo scenario di un PD che sostiene un governo 5 Stelle assieme a Leu mi sembra invece fanta politica, come l’ipotesi 5 Stelle più Lega, visto i soggetti in campo. Anche se tutto può succedere, ci mancherebbe. Siamo un Paese in cui la politica può essere interpretata, oltre che con le categorie proprie al trasformismo ed al banditismo, anche con quelle della psichiatria.
Per ipotesi più articolate e credibili pregasi leggere i grandi editorialisti come Sorgi, Feltri (Mattia), e vari ed eventuali, quelli si che hanno sempre capito tutto. Indieblog comunque è gratis. La prossima volta si parla di ricostruzione della sinistra. Non spingete, mi raccomando.